mercoledì 29 ottobre 2008
Music-AZIONI: Insieme contro l'Abuzzo petrolifero!
FRANCAVILLA AL MARE , DOMENICA 9 NOVEMBRE
Music-AZIONI
Programma giornata:
INIZIO CONCERTI:
Rogerio performance (acustica sperimentale, Pianella)
Marco Piz (rock and roll, Pescara)
Vitivinicola (popolare, L’Aquila)
Dabadub (raggae, L’Aquila)
Lu Sol Allavat (popolare, Lanciano)
In contemporanea:
- Laboratorio Fotografico “Archivio Umano” a cura di Sergio Pasqual
- Dibattiti e sensibilizzazione: “Lo stanno facendo senza chiederci il permesso!”
- Degustazione di vino delle cantine locali e pane e olio fresco.
SIGNED
Comitato natura verde
LO STANNO FACENDO,
SENZA CHIEDERCI IL PERMESSO!
Ad Ortona in contrada Feudo (al confine con il foro di Francavilla), l'ENI sta progettando la costruzione di un grande impianto di estrazione e raffinazione di petrolio, il c.d. Centro Oli. Tale progetto prevede, in breve, la costruzione di 4 torri di altezza variabile fra i 20 e i
Per maggiori info e filmati: http://www.comitatonaturaverde.it/
Su You Tube vedi video “Il ritorno di Attila”, in 2 parti
A Viggiano, in Basilicata, in un Centro Oli di dimensioni minori rispetto a quello previsto per Ortona, la puzza perenne di zolfo viene avvertita a svariati km di distanza, mentre la notte è illuminata a giorno dalle fiamme fuoriuscenti dalle torri, alte fino a trenta metri! Quest’intera area chiamata “Le Vigne” per le coltivazioni vitivinicole presenti fino a pochi anni fa, oggi è una terra sterile, le attività economiche chiudono continuamente, il turismo è scomparso, l'incidenza di tumori è aumentata incredibilmente. Addirittura dal 1976 la costruzione di questo genere di impianti è stata vietata negli Stati Uniti, a seguito di un incidente, avvenuto nel ‘75, i cui effetti sono ancora attivi oggi! Nei paesi europei, invece, si preferisce incrementare l’uso di energie alternative.
Ecco in breve alcuni rischi:
aumento di malattie quali tumori, leucemie, malformazioni fetali per gli anni a venire (studio Mario Negri Sud);
fine dell’agricoltura di qualità, delle produzioni vinicole e olearie della zona, del turismo, del commercio, dell’economia abruzzese;
inquinamento generalizzato con emissioni incontrollate, nell’atmosfera, di sostanze tossiche volatili fino a
inquinamento delle coste e della flora/fauna marina, con rischi di disastri ecologici (vedi incidenti delle petroliere);
migrazioni e degrado sociale.
Questo è ciò che vogliamo per l’Abruzzo Regione Verde d’Europa?
Spetta a tutti NOI ABRUZZESI muoverci!